La cura del ricordo

24-10-2022

La cura del ricordo

Proporre nuovi modi per aiutare le famiglie a mantenere attivo il legame con il proprio caro scomparso è un business in crescita e che prenderà sempre più piede. Parlare al cuore e alle emozioni delle famiglie rappresenterà anche un modo per accrescere la propria immagine aziendale e la percezione del servizio svolto.

Il vero dramma del lutto è l’assenza. Spesso, la perdita diventa reale solo a funerali avvenuti, provocando un autentico terremoto emotivo nella vita delle persone.
Per questo motivo, si sta facendo strada una nuova esigenza in chi subisce un lutto: e cioè, la ricerca di una “presenza” del defunto, che vada oltre la classica sepoltura al cimitero, dove magari non si riesce ad andare tutti i giorni.

Nella società attuale, i rituali e le forme del cordoglio stanno cambiando, e sono sempre più numerose le persone in cerca di alternative alle tradizionali forme di inumazione.
Molti dolenti sentono la necessità di una vicinanza più concreta affidandosi, ad esempio, alla cremazione. Un’urna cineraria conservata in un luogo significativo della casa può senz’altro “avvicinare” il dolente al proprio caro e smorzare il senso di solitudine causato dalla perdita.

Esistono tuttavia altre peculiari modalità per esaudire questo bisogno affettivo sempre più diffuso: e spesso si tratta di opzioni innovative ed originali.
Ad esempio, è possibile custodire l’ultimo fiore regalato ai propri defunti. Grazie ad un processo biochimico di conservazione, il fiore si trasforma in un prezioso oggetto di design, dal forte potere evocativo, da conservare con orgoglio nelle proprie abitazioni o luoghi di memoria. Un modo per sentirsi vicini, per sempre.
È questa una forma di commemorazione perpetua ed elegante, che diventa parte amorevole e quotidiana della vita di chi resta.

Oltre a questa soluzione decisamente inusuale e raffinata, esistono altri modi per tenere vicino a sè una persona cara che non c’è più. I gioielli commemorativi rappresentano un ulteriore possibilità di ampliare l’offerta ad una clientela ogni giorno più selettiva.
In questo caso, può essere concorrenziale la proposta di una gamma di prodotti (di oreficeria o bigiotteria), come ciondoli, bracciali, anelli o portachiavi. Ogni gioiello può essere personalizzato su richiesta con una frase o una dedica al proprio caro scomparso.

Anche la diamantificazione del DNA, delle ceneri o dei capelli sta diventando una richiesta sempre più diffusa per impreziosire la memoria del passato, rendendola eterna: e alcune aziende stanno già proponendo questa soluzione tanto inusuale quanto pregiata.
Attraverso procedimenti chimico-fisici, e grazie all’utilizzo di speciali macchinari, dal carbonio contenuto nelle ceneri si ricava un diamante dalla forma unica. La differenza con un diamante tradizionale è che, in questo caso, gli atomi di carbonio provengono dai resti cremati invece che dai minerali trovati sotto terra.
Di conseguenza, la struttura, la dimensione e il colore finali dipendono dal carbonio e da altri elementi presenti nelle ceneri, rendendo ogni diamante un pezzo assolutamente unico.
Oltre a prevedere uno speciale certificato di autenticità, i diamanti della memoria possono essere personalizzati scegliendo un taglio e un colore particolare, oppure una dedica realizzata per mezzo di un’iscrizione laser.

La creazione di gioielli personalizzati e la diamantificazione delle ceneri sono fruibili anche sul mercato funerario degli animali domestici, oggi considerati a tutti gli effetti veri e propri membri della famiglia. Trattandosi dunque di un lutto molto sentito e sofferto, moltissime persone desiderano portare costantemente con sé il proprio animale, conservando in modo alternativo le sue ceneri, un ciuffo di pelo, una piuma, incastonati in un ciondolo o in un accessorio prezioso.

Le imprese di settore che sceglieranno di accogliere queste richieste da parte dei dolenti, diventeranno protagoniste attive di un cambiamento sociale e culturale che sarà sempre più forte.
Per le agenzie, trasformare le spoglie dei defunti in qualcosa di prezioso equivarrebbe ad andare oltre l’aspetto puramente formale del proprio lavoro, acquisendo maggiore reputazione e popolarità.
L’immagine dell’impresa, infatti, non verrebbe associata solo alla sofferenza. Al contrario, si tradurrebbe in un contesto dove dal dolore può nascere una bellezza inaspettata, che le famiglie in lutto potranno tramandare alle loro generazioni future.

Infine, questa svolta verso le nuove esigenze dei dolenti, e la valorizzazione del potere simbolico e raffinato del ricordo, non potrà che giovare in modo significativo ed impattante anche sul piano commerciale.


Di Mafalda Di Gennaro - Esperta tanatologa e consulente di Trigesima - Il Fiore del Ricordo

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